L’Intelligenza Artificiale e l’Umanesimo Digitale: Un Ponte verso l’InclusivitàL’Intelligenza Artificiale e l’Umanesimo Digitale: Un Ponte verso l’Inclusività

L’Intelligenza Artificiale e l’Umanesimo Digitale: Un Ponte verso l’Inclusività

Ecco un caso emblematico in cui l’intelligenza artificiale (AI) si allinea perfettamente con i principi dell’umanesimo digitale: il progetto innovativo di Priyanjali Gupta, una studentessa di ingegneria presso il Vellore Institute of Technology. Priyanjali ha creato un modello di AI che traduce la lingua dei segni americana (ASL) in inglese, dimostrando come la tecnologia possa essere impiegata per superare le barriere comunicative e promuovere l’inclusione.

Utilizzando l’API di rilevamento degli oggetti Tensorflow e tecniche di apprendimento trasferibile, il modello di Priyanjali non solo facilita la comunicazione per le persone sorde o con problemi di udito, ma rappresenta anche un passo avanti significativo nel campo dell’accessibilità. Questa iniziativa rispecchia un approccio umanistico all’uso della tecnologia, dove l’innovazione serve direttamente a migliorare la qualità della vita e a rendere la cultura più accessibile.

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Un modello di intelligenza artificiale che traduce la lingua dei segni — Umanesimo Digitale

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Franco Bagaglia Umanesimo Digitale

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